Jennifer L. Armentrout, la regina dei Cliché Originali
Solo nel 2012, Jennifer L. Armentrout ha pubblicato otto libri, più uno che uscirà a dicembre. Possiamo presupporre che non abbia scritto nove libri in un anno, ma che siano il frutto di anni passati con carta e penna. I suoi lavori sono stati probabilmente chiusi in un raccoglitore per mesi prima che un editor scoprisse il genio dell'autrice ed editasse tutto. Resta il fatto che Jennifer è una delle autrici più prolifiche degli ultimi anni, essendosi anche cimentata in vari generi letterali.
Nel giro di due anni Jennifer Armentrout si è fatta conoscere e amare da mezzo mondo letterario - e ne ha ben donde, io sono una delle sue più grandi fan.
Ma con la fama, si sa, arrivano anche le critiche poco lusinghiere. Negli ultimi tempi ne ho lette molte di cose scritte contro di lei, primo fra tutti l'epiteto plagiarist (plagiario).
Credo che tra le cose a cui si possano dire ad un autore, plagiario sia tra i meno lusinghieri.
Ma perché questo nome? i motivi sono fondati?
Come da titolo, a me piace chiamare la Armentrout la Regina dei Cliché Originali, questo perché se prendiamo uno qualsiasi dei suoi libri e li andiamo ad analizzare, ci rendiamo conto che in effetti, sì, ci sono molti cliché e sì, effettivamente questo pezzo assomiglia a questo, e questo a quest'altro.
Prendiamo per esempio Obsidian.
1. Protagonista femminile ha la passione per la lettura
Non vi ricorda qualcosa? In molti hanno lamentato le troppe analogie con Twilight. E sapete cosa? Hanno ragione. Io per prima devo ammettere che ci sono molte somiglianze. In un altro libro ciò mi avrebbero portata a dare massimo due stelline al romanzo, e a classificarlo come post-twilight-rubbish.
Molti - troppi, povera me - libri seguono questa scia. Il motivo è semplice. Qual è il modo migliore per far appassionare un lettore a un romanzo? Far in modo che tale lettore si immedesimi nel personaggio principale.
Possiamo supporre senza tentennamenti che chi legge un libro è perché - Toh! - gli piace leggere. E quindi ecco l'idea geniale! Scriviamo un libro in cui la protagonista ama la letteratura.
È ciò che hanno fatto centinaia di autori.
Ed e ciò che ha fatto anche la nostra Jennifer. Ma no! Lei ha osato di più. Perché non solo alla nostra protagonista piace leggere, ma ha anche un blog di recensioni! Un blog con relativi Waiting on Wednesday and In My Mailbox, addirittura.
I hurried upstairs and powered up my laptop. I checked on the rewiew I'd posted last night. No comments. People sucked. But I did gain five new followers. People rocked.
La Armentrout non solo ha fatto in modo che migliaia dei suoi lettori si immedesimassero nella protagonista, ma ha omaggiato i suoi lettori.
2. Protagonista femminile conosce il bello, misterioso, arrogante e inumano protagonista maschile.
Vampiri, licantropi, angeli, fate... aggiungete uno o più di questi elementi e il successo del vostro libro è assicurato.
Ma anche qui la nostra amata Jenn ha surclassato tutti.
ALIENI! Chi scrive sugli alieni?
La stessa Katy in una conversazione con Daemon dove lui le chiede se avesse mai letto libri sui fantasmi e gli alieni, lei risponde:
"Ghosts stories are cool, but I don't know about aliens. ET really doesn't do it for me and a lot of readers."
3. Bello in modo intenso e devastante, il personaggio maschile tratta con freddezza e scherno la protagonista per proteggere la sua famiglia
“Beautiful face. Beautiful body. Horrible attitude. It was the holy trinity of hot boys.”
Oltre al sentirsi vicini alla protagonista e all'elemento supernatural/paranormal, ciò a cui i lettori (o per meglio dire le lettrici) non possono resistere è il bad boy. Molto spesso ho trovato però che l'autore esageri un po' troppo. Bad boy sì, ma fai il bravo bello o ti castro.
E bene, anche qui la Armentrout ha dimostrato di sapere cosa fare, perché nonostante la horrible attitude, Katy non si lascia screditare passivamente - come fanno troppo spesso altri personaggi femminili che vorrei strozzare - ma invece risponde a tono, facendogli capire di che pasta è fatta.
“No. Sorry. You have spent months being the biggest jerk to me. You don't get to decide to like me one day and think I will forget that. I want someone to care for me like my dad cared for my mom. And you aren't him.”
Per finire...
Si potrebbe fare lo stesso discorso con con la saga Coventant (Vampire Academy) e Cursed (Shutter me e X-Men), ma credo vi siate già stancati di leggere i miei sproloqui :D
In una recensione su Obsidian lessi: "It was as if the author felt obligated to fix Twilight catastrophe and tried make it right again". Potremmo anche vederla in questo modo, senza offesa per i TwiFans.
Io credo invece che Jennifer sappia il fatto suo. È una lettrice e una reviewer innanzitutto (e non mi stupirei se in passato si fosse dilettata con qualche fanfiction) e sa cosa piace e cosa non piace, sa come noi pensiamo, e lo mette in pratica.
Ha la capacità innata di prendere i più vecchi cliché e travolgerli fino a farli diventare originali.
Certo è anche maledettamente brava :)
Voi cosa ne pensate? Ho detto una marea di cavolate?
Sono d'accordo sul fatto che la Armentrout sia capace di rigirare i cliché a suo piacimento e farceli amare, ma credo sia proprio per questo che possa essere definita una grande autrice. In fondo non esiste strada che non sia stata battuta, dipende sempre da come la percorri! U.U E se per arrivare all'originalità tipica di quest'autrice, deve passare da qualcosa di già detto... beh, ben venga ;)
RispondiEliminaP.s. Unico appunto, Cursed è stato il primo romanzo scritto dalla Armentrout, prima che venisse pubblicato Shatter Me! Direi che quindi entrambe le autrici si sono ispirate agli X-Men... anche se la Mafi non lo vuole ammettere!
@Isabella
RispondiEliminaVerissimo, Isa. È proprio quello che penso io, e il motivo per cui voglio difenderla. E poi c'è una differenza abissale tra cliché e plagio, non credi?
Ecco, che Cursed fosse stato scritto prima di Shutter me non lo sapevo :)
Io sto aspettando che la Giunti lo pubblichi il prossimo anno!! Ho grandi aspettative visto il successo oltreoceano!
RispondiEliminaShatter me è DECISAMENTE ispirato a X-men!
@Debs
RispondiEliminabravs, Debs. Diffondiamo l'amore per Jennifer!
La Mafi può negarlo quanto vuole, ma le influenze ci sono, forse inconsapevoli, ma ci sono
A mio parere è impossibile,di questi tempi,non cadere nei clichè:troppi libri,troppe storie,troppi personaggi.
RispondiEliminaLa bravura è riuscire a far amare i propri clichè!
E,da quanto ho capito,la Armentrout ci riesce!
E io sono molta curiosa di sapere come... :)
@Penelope
RispondiEliminaInfatti. Sfido a trovare un libro di questi tempi senza un solo cliché.
La Armentrout ci riesce alla grande. Ma andiamo... chiamarla plagiarist? Really?
Mah, un conto è rielaborare dei temi già ampiamente trattati in modo più o meno personale, ma davvero si possono chiamare quelli di Half-Blood dei semplici cliché letterari? Perchè ho provato a guardarla da ogni punto di vista possibile, ma a me HB continua a sembrare esattamente la stessa identica storia di Vampire Academy con nomi diversi. Le somiglianze sono davvero troppe per poter pensare ad una semplice coincidenza e non vedo come questo si possa negare, a prescindere da quanto possa piacere il libro o l'autrice :/ A me la serie Covenant non dispiace (sinceramente la preferisco di gran lunga ad Obsidian, che proprio non mi era piaciuto), però rimane il fatto che è stata mezza scopiazzata da VA. Parlo soprattutto del primo libro, perchè proseguendo la storia ha trovato un suo corso ed ora si muove su una strada decisamente più originale e per questo molto più interessante, almeno per me.
RispondiEliminaL'abuso continuo di cliché, comunque li si rigiri, mi sembra molto un "giocare sul sicuro", perchè è quello che vende; non c'è niente di male in questo, però ho sempre pensato che un grande scrittore dovesse essere anche disposto a correre qualche rischio ogni tanto, a provare ad apportare delle novità creando qualcosa di nuovo, ed essere in grado di farti immedesimare anche con il personaggio più lontano da te caratterialmente, buono o cattivo che sia.
Insomma, mi piace la Armentrout perchè è sempre in contatto con i suoi lettori e ci tiene a mantenere un buon rapporto con loro (come dovrebbe essere per tutti gli autori, anche se ormai è diventato poco scontato, da cosa si sente in giro), ma personalmente mi sono piaciuti molto di più i suoi ultimi libri (Deity, Elixir, Onyx) in cui ha dimostrato di sapersi discostare dai "modelli" e creare qualcosa di originale, rispetto ai suoi primi libri. Io sinceramente spero che continui così... magari non diventerò mai davvero una sua fan però di sicuro potrò apprezzarla di più come autrice e capire tutto questo hype che si è generato intorno a lei :)
Comunque io rispetto le opinioni di tutti, quindi per favore non linciatemi per quello che ho scritto XD
Alcuni accusano la Armentrout addirittura di plagio? Non lo sapevo! Mi sembra un tantino eccessivo. Posso capire i clichè, ma ormai è difficile imbattersi in qualcosa di nuovo! E in fondo le creature soprannaturali sono quelle. Ma a me non importa. Io amo e amerò sempre tutto quello che esce dalla mente di quest'autrice!!
RispondiElimina@mels
RispondiEliminaMa che linciarti, figurati. Questo post serve proprio a confrontarsi sulla faccenda :D
Ok. Non ti do torto su Half-Blood. È effettivamente un po' troppo simile a Vampire Academy, ma, come hai anche notato tu, la saga Covenant ha preso tutta un'altra piega. Non è inusuale che dei libri, negli ultimi tempi soprattutto, si somiglino. Come ho scritto sopra, ci sono centinaia di libri che sono la copia di Twilight.
Secondo me c'è una spiegazione semplice a questo.
La Armentrout fa parte di quella generazione di lettori post-Harry Potter, dove il genere fantasy e simili ha avuto un boom. Sono nati migliaia di libri negli ultimi dieci anni destinati ad un pubblico giovane (non dico che non ce n'erano prima, ma non erano popolari come lo sono ora).
Qualche autore ci si è buttato dentro con la sicurezza della vendita, qualcun altro per passione.
La maggior parte di questi autori sono partiti come scrittori di fanfiction, dove prendi una storia già bella e pronta e la stravolgi a modo tuo. Pochi tra questi ha avuto le capacità di distaccarsi da questi schemi.
Prendi un paio di cliché, inserisci l'elemento soprannaturale ed è fatta.
È successo anche alla Armentrout, certo, ma non le si può negare che lei da questi schemi ne è uscita.
Quindi non credo sia un plagio, piuttosto una forte influenza letteraria.
@Tera
RispondiEliminaMi sa che non riusciremo a trovare un accordo su questo punto XD
Per quanto mi sia piaciuto, non riesco proprio a vedere Half-Blood come più di una copia di Vampire Academy. Ripeto, mi riferisco al primo libro dove la cosa è evidente e non ai seguiti, però il problema rimane comunque.
Sì che alla fine in questo genere letterario le trame si somigliano un po' tutte, ma in questo caso l'ho trovato davvero eccessivo. Mi sta bene se prendi dei luoghi comuni e li rielabori, come è stato fatto per Obsidian e per altri millemila libri: alla fine quello che conta è come lo fai. Anche se non scrivi qualcosa di particolarmente originale, se questo è però scritto bene e interessante, allora che male c'è? Magari non si arriverà a parlare di alta letteratura, ma nessuno dice che debba esistere solo quella e io sono la prima ad adorare gli YA.
Un altro discorso è però se mi propini la stessa identica storia, spacciandomela come qualcosa di tuo. Che poi chiariamoci, non è che VA sia privo di cliché o particolarmente innavativo, anzi, tutt'altro, ma almeno ha una sua trama. Ovvio che mi piace HB se mi è piaciuto anche VA, ma come faccio ad avere un'alta considerazione di un libro che è uguale ad un altro e si è solo limitato a cambiare i nomi e qualche particolare?
Insomma io la vedo così, e non riesco proprio a considerare il tutto una semplice influenza letteraria. Sarò limitata io, non so XD
@mels
RispondiEliminaÈ colpa mia. Credo di essere troppo parziale quando si tratta di quest'autrice :D