Le Mie Recensioni

mercoledì 21 novembre 2012

Recensione: Black City (Black City #1) di Elizabeth Richards


Titolo: Black City
Autore: Elizabeth Richards
Saga: Black City #1
Editore: G.P. Putnam's Sons BYR
Genere: Young Adult, distopia, vampiri, romance, post apocalyptic, urban fantasy
Lingua: Inglese
Prezzo: € 10,52 su Amazon.it
Sinossi: A dark and tender post-apocalyptic love story set in the aftermath of a bloody war.

In a city where humans and Darklings are now separated by a high wall and tensions between the two races still simmer after a terrible war, sixteen-year-olds Ash Fisher, a half-blood Darkling, and Natalie Buchanan, a human and the daughter of the Emissary, meet and do the unthinkable—they fall in love. Bonded by a mysterious connection that causes Ash’s long-dormant heart to beat, Ash and Natalie first deny and then struggle to fight their forbidden feelings for each other, knowing if they’re caught, they’ll be executed—but their feelings are too strong.

When Ash and Natalie then find themselves at the center of a deadly conspiracy that threatens to pull the humans and Darklings back into war, they must make hard choices that could result in both their deaths.



Recensione

La guerra è finita da un anno e Black City è una città in rovina.
La gente vive nella miseria e nella paura, e i Darklings (vampiri) sono stati segregati in un ghetto che si trova al di là di un muro che divide la città.
Ash è uno spacciatore di Haze (il veleno emanato dai canini di un vampiro), è un twin-blood, nato da padre umano e madre Darklings, ed è uno dei pochi della sua specie rimasti in città, nonché ultimo twin-blood di Black City.
Natalie è umana ed è la figlia dell'Emissary, una specie di sindaco.
Il loro mondo non potrebbe essere più diverso, ma il destino vuole che una sera dopo il coprifuoco si incontrino.
Natalie è da poco tornata a Black City con la sua famiglia, ed è costretta a frequentare la scuola pubblica insieme ai Workboots (semplici persone che devono lavorare per vivere). È qui che incontrerà di nuovo Ash, che lei detesta per il solo fatto che lui sia un Darkling. Non che il sentimento non sia reciproco, dato che, come figlia dell'Emissary, Natalie rappresenta per Ash tutte le oppressioni che da anni i suoi simili subiscono.
Ma più tempo passano insieme più cominciano ad accadere cose strane, come il cuore di Ash che, dopo anni, comincia a battere.
Ash e Natalie scoprono di essere Blood Mates, anime gemelle destinate a stare insieme, ma la legge proibisce che umani e Darklings si uniscano, e così i due sono costretti ad amarsi di nascosto.

Black City è un libro che mi ha lasciato con l'amaro in bocca. L'ho amato e l'ho odiato, e non riesco a dargli un voto chiaro e conciso. Così ho deciso che andrò per gradi.

Ambientazione
Ho adorato come è stato creato questo mondo post-apocalittico. Black City racchiude tutto il marcio che c'è o c'è stato nella storia del mondo reale. Come il muro che divide umani dai Darklings che ricorda molto il muro di Berlino, campi di concentramento, adolescenti che fanno uso di droghe, il "simpatico" nome con cui gli umani chiamano i Darklings (nipper come "nigger"), leggi e propagande dittatoriali, e una città distrutta e coperta di cenere. Se dovessi dare un colore a questo libro, direi grigio.
Per chi ama il genere distopico, Black City è pane per i denti del lettore, peccato che il pane sia un po' raffermo.
Il quadro c'è ed è ben dipinto, il problema - o almeno il mio problema - sono i dettagli.
La città lotta per portare un pezzo di pane in casa, non c'è carburante per le auto - tanto che la stessa Natalie, che di problemi economici non ne ha, viene portata a scuola dalla sua scorta in carrozza - ma poi i ragazzi vanno a festeggiare un compleanno su una barca a motore. Mah...
Dettagli, appunto, quindi si potrebbe sorvolare, ma a mio parere sono proprio queste piccolezze che fanno di un libro un buon libro.

Personaggi
Mi sono piaciuti molto i personaggi, soprattutto Ash. Abbandonato da sua madre quando era solo un bambino per poi ritrovarla anni dopo infetta da Wrath, Ash è pieno di risentimento e solitudine. Desidera essere libero, poter vivere in mezzo ai suoi simili dall'altra parte del muro ed essere considerato dagli umani come persona.
Natalie, invece, risulta essere inizialmente un personaggio non molto piacevole, in quanto si ritiene al di sopra dei Workboots e odia i Darklins perché responsabili, in parte, della morte del padre.
Ma è interessante vedere come la sua visione del mondo cambia man mano.
I personaggi secondari, come gli amici Day e Beetle, sono tutti ben caratterizzati, hanno tutti uno sfondo che li rende credibili, tanto che anche i personaggi cattivi risultano piacevoli da leggere.

Trama
Prevedibile. Circa al 30% del libro avevo già capito il "mistero" del cuore, chi aveva messo in circolo la droga che stava uccidendo gli umani, e il finale.
Normalmente la prevedibilità di una trama non mi infastidisce troppo, perché l'importante è come viene esposta una storia. Ma ho avuto l'impressione che questo libro non sia altro che un romance su due starcrossed travestito da distopico. Solo che anche la componente romance è stata un po' trascurata.
La storia d'amore è così... tipica. È vero che ci viene spiegato il perché dell'insta-love, ma ciò purtroppo non è comunque riuscito a farmelo apprezzare.
È come se l'autrice si fosse trovata con troppe cose da dire, finendo per non dire nulla fino in fondo.
Naturalmente questo è solo il primo volume di una saga e sono sicura che nei prossimi libri la trama diventerà più fitta, si darà più spazio alla "lotta per la liberazione" e al rapporto (quello vero, non il ti-ho-visto-ti-ho-sfiorato-e-adesso-ti-amo) tra Ash e Natalie.

Stile
Black City è raccontato dal punto di vista sia di Natalie che di Ash. Non è facile dar voce a più di un personaggio ed è ancora più difficile darla a un personaggio maschile, e posso dire che anche senza leggere a inizio capitolo a chi era stato assegnato il POV (sì, è una cosa che faccio spesso volontariamente), riuscivo a distinguerli entrambi.
Il problema dal punto di vista stilistico è che non c'è tensione, questo non per dire che non ci sono momenti drammatici, perché ce ne sono molti, ma il tutto viene descritto frettolosamente e senza patos. La storia non viene sentita a livello emotivo.

Overall
Io sono molto cattiva quando devo giudicare un libro, ho standard troppo alti e riesco sempre a trovare il pelo nell'uovo.
Mi rendo conto che questa non sembra una recensione positiva, vi assicuro però che Black City mi è piaciuto e lo consiglio volentieri con la speranza che il sequel sia migliore.


Rating:



Questa recensione partecipa alle challenge:


4 commenti:

  1. Quella copertina mi fa impazzire!!!!!
    Io adoro i distopici quindi spero davvero che lo pubblichino anche qui :)

    RispondiElimina
  2. D'accordo con la mia socia sopra :)
    Adoro leggere recensioni di libri non ancora pubblicati in italia e incrociare le ditina nella speranza che escano!

    RispondiElimina
  3. @Debs

    Splendida, vero? Ammetto di essere una di quelle persone che giudica un libro dalla copertina XD
    Ah... lo spero anch'io, ma chi lo sa se e quando lo pubblicheranno in Italia :/

    RispondiElimina
  4. @Penelope

    Ah, se solo potessimo scegliere noi cosa pubblicare in Italia :/

    RispondiElimina

Ti potrebbero anche interessare

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...